Il sindaco di Pescara e la legge sulla intercettazioni

•29 dicembre 2008 • Lascia un commento

in relazione al D’Alfonso, in termini di gravità indiziaria, il quadro accusatorio già integralmente condiviso dal GIP – questo scrive il GIP nell’ordinanza che toglie gli arresti domiciliari all’ex sindaco – nel momento dell’adozione delle misure cautelari rimane, nel suo complesso, confermato e anzi sotto taluni aspetti rafforzato, sulle due principali vicende di corruzione e sull’associazione per delinquere.
Le acquisizioni successive all’interrogatorio del sindaco hanno in gran parte eliso
– cancellato – il valore del suo costituto difensivo” cioè la sua difesa è crollata di fronte a quello che è venuto fuori dopo il suo arresto.
Anzi, hanno fatto bene a metterlo ai domiciliari perché appena l’hanno messo ai domiciliari sono riusciti a interrogare e a trovare della roba che ha fatto crollare la sua linea difensiva.
Questo dice il GIP.

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(C’era una volta) Zorro

•29 dicembre 2008 • Lascia un commento

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Ernesto Galli della Loggia è sgomento. Non per la corruzione che riemerge da tutte le parti, ma per il pericolo che torni Mani Pulite. Cioè che l’Italia ripiombi nella stagione felice in cui la legge era uguale per tutti: “Politica, stampa e opinione pubblica devono promettere che non sarà come all’epoca di Mani Pulite”. “La tentazione di ripetere quel copione fa continuamente capolino”, ma guai a “ripetere gli errori commessi allora”.

In effetti allora c’era uno sfegatato giustizialista che, sulla Stampa e sul Corriere, scriveva cose del tipo: “Sciogliere le Camere per mettere i partiti con le spalle al muro della volontà popolare” (17-6-92). “Tutti hanno rubato”, c’è una ”propensione all’illegalità finanziaria del sistema politico” e di “settori importanti dell’imprenditoria privata” (9-5-92). “E’ inverosimile che le segreterie romane non sapessero nulla e non ricevessero parte del prelievo tangentizio (il non voler sapere è un modo di sapere)… I partiti sono combriccole di malandrini” (17-6-92). “Le risultanze delle inchieste delineano una situazione sostanzialmente vera, su cui è possibile esprimere giudizi” senza “aspettare che i fatti vengano accertati da una sentenza”, a prescindere dal “principio della presunzione d’innocenza” (19-6-92). “E’ già molto se, dopo gli estenuanti e annosi riti giudiziari, gli indulti, le amnistie, i patteggiamenti, e gli arresti domiciliari, alla fine si riesce a mandare in galera qualcuno per un lasso di tempo non proprio ridicolo” (19-6-93). “E’ tempo che il capitalismo italiano torni sotto l’imperio della legge” (13-8-93).

Il suo nome, guarda un po’, era Ernesto Galli della Loggia.

l’Unità, 24 dicembre 2008

Il dromedario e il cammello

•26 giugno 2008 • Lascia un commento

di Gianni Rodari

(da Il secondo libro delle filastrocche)

“Una volta un dromedario, incontrando un cammello,

gli disse: – Ti compiango, carissimo fratello:

saresti un dromedario magnifico anche tu

se solo non avessi quella brutta gobba in più.

Il cammello gli rispose: – Mi hai rubato la parola.

È una sfortuna per te avere una gobba sola.

Ti manca poco ad essere un cammello perfetto:

con te la natura ha sbagliato per difetto.

La bizzarra querela durò tutto un mattino.

In un canto ad ascoltare stava un vecchio beduino

e tra sé intanto pensava: – Poveretti tutti e due

ognuno trova belle soltanto le gobbe sue.

Così spesso ragiona al mondo tanta gente

che trova sbagliato ciò che è solo differente.”

La campagna elettorale degli illegali

•26 gennaio 2008 • Lascia un commento

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Ho appena letto le prime dichiarazioni elettorali del Silvio nazionale: fanno semplicemente venire i brividi.

Ecco quanto ha riportato il Corriere della Sera:
INTERCETTAZIONI – A proposito di intercettazioni, Berlusconi spiega che secondo il disegno di legge che proporrà «si potranno ordinare da parte della magistratura solo per indagini su terrorismo, mafia, camorra. Per il resto, a chi le ordinasse 5 anni prigione, a chi le eseguisse 5 anni di prigione, a chi le pubblicasse 2 milioni di multa all’editore». «Noi – ha spiegato il leader di Forza Italia – abbiamo cento motivi per dire no a questa invasione della vita privata».

Come dire che al di fuori dei reati che concernono il terrorismo, la mafia e la camorra tutto è consentito a chi si occupa dell’amministrazione dello Stato, a cominciare da chi, come lui, è già stato condannato (o meglio prescritto) per reati di corruzione.

In sintesi, votate il Silvio se volete restare impuniti. Signori qui si va sempre peggio!!

11/9 – Primi squarci nella censura

•22 gennaio 2008 • Lascia un commento

L’11 settembre del 2002 il New York Times ha scritto: “A distanza di un anno i cittadini sono meno informati sulle circostanze in cui sono morte 2.801 persone in pieno giorno all’estremità meridionale di Manhattan di quanto, nel 1912, trascorsa qualche settimana, non lo fossero a proposito del Titanic“. Cinque anni dopo quell’articolo, quanto accade quel giorno resta ancora un mistero.

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Emergenza democratica…secondo Mastella

•22 gennaio 2008 • Lascia un commento

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Il dimissionario Ministro della Giustizia ha finalmente ammesso che in Italia la democrazia è in grande crisi. Peccato che i fatti che lo hanno spinto a fare questa constatazione siano stati solo il caos-rifiuti “napoletani”, il divieto di parlare all’università nei confronti del Papa e, solo per ultimo, l’arresto della “moglie del Ministro della Giustizia” senza motivi fondati. Il povero ceppalonese ha anche aggiunto che l’arresto della propria moglie potrebbe capitare a chiunque in Italia, dimenticandosi che se la “FIST Lady” avesse fatto la casalinga invece della politica non sarebbe mai diventata Presidente del Consiglio Regionale (da non credere!!) e soprattutto non si sarebbe esposta a tali rischi.

E invece Clemente continua a piangere, se la prende con chi, nel PD, non ha avuto al forza di presenziare alla trasmissione di Vespa per esprimergli la propria solidarietà e, oltre a vendicarsi mettendo in crisi il Governo, preferisce dimenticare la crisi economica in cui si trova il paese. Dimentica le drammatiche situazioni che vivono i precari, dimentica la scarsa sicurezza dei cantieri e delle fabbriche, dimentica i reati societari scarsamente puniti, dimentica le conseguenze dell’indulto, dimentica l’inchiesta Why Not.

Si permette anche la presunzione di “dare una lezione di stile”!!! Addio Clemente….gente come te ce n’è fin troppa….iniziamo a fare un pò di pulizia!

Signoraggio: la piaga delle piaghe

•4 gennaio 2008 • Lascia un commento

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E’ un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.
(Henry Ford)

Ai più il termine Signoraggio Bancario risulterà ignoto. A prima vista, questo termine appare innocuo pur essendo, in realtà, la fonte d’ogni nostro guaio economico e finanziario e, soprattutto, del famigerato Debito Pubblico.

Si definisce, in realtà, il diritto di signoraggio il potere del signore di emettere moneta con un valore nominale ampiamente superiore a quello intrinseco e quindi di ricavare un lucro dalla sovranità sulla moneta.

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